Storia dell'associazione
AssDINTeSA è nata a Vicenza nel 1972 presso la Banca Cattolica del Veneto come ASSDI su iniziativa di alcuni colleghi (tra i quali l’attuale Presidente Vittorio Cremona) con lo scopo di promuovere iniziative per il tempo libero dei soci dipendenti, in servizio od in quiescenza, dell’istituto. L’iscrizione era libera con una quota mensile di 500 lire trattenuta sullo stipendio.
In breve nacquero “in fotocopia” le consorelle di Treviso, Venezia, Belluno, Padova, Udine, Pordenone e Trieste (ricalcando la struttura organizzativa della Banca che aveva una Sede in ogni provincia): ognuna con un proprio Consiglio Direttivo ed autonoma nel gestire le proprie entrate, provenienti unicamente dalle quote associative. Dopo qualche anno, l’azienda mise a disposizione il proprio Ufficio Servizi Sociali, al fine di coordinare e sostenere economicamente iniziative sociali e sportive di un certo peso quali il Torneo InterSedi di calcio ed il Meeting sulla neve di S.Vito di Cadore ed altre manifestazioni interbancarie.
Con la nascita del Banco Ambrosiano Veneto (originato dalla fusione tra Banca Cattolica del Veneto e Nuovo Banco Ambrosiano) fu siglato nel ’90 un accordo sindacale nel quale, in sostituzione di benefici pregressi collegati a matrimonio, nascita figli, laurea, omaggistica e colonie estive bambini, l’azienda si impegnava ad erogare un contributo di 70.000 lire per ogni dipendente (legato agli indici istat).
La gestione di questi fondi venne delegata al Consiglio Direttivo Centrale della nascente Associazione Dipendenti Ambroveneto. Tale struttura è composta dai Presidenti delle varie Zone territoriali, da un rappresentante di ciascun Sindacato e da un rappresentante dell’Azienda.
L’azienda si impegnava altresì a mettere a disposizione risorse umane e appropriati strumenti per un’adeguata informativa ai Soci.
Redatto lo Statuto secondo le vigenti leggi, furono indette le elezioni nelle Zone territoriali individuate. Il Consiglio Direttivo, nella sua prima riunione, stabilì che le AssDi Territoriali amministrassero in totale autonomia, l’intera quota associativa (pari a L. 2.000 per Socio) e che potessero disporre dell’ 80% del contributo aziendale. La Struttura Centrale avrebbe utilizzato il rimanente 20% per le iniziative a carattere nazionale quali Vacanze bambini, Cure termali per gli ex dipendenti, interventi di solidarietà, incontri sociali di grande spessore aggregante (“Incontriamoci” e il Meeting sportivo Nazionale) e per sostenere le rappresentative impegnate in tornei nazionali ed esteri di calcio, sci e tennis, etc..
Quindi, autonomia organizzativa ed economica pressoché totale per ogni Zona sempre nel pieno rispetto delle norme statutarie e con periodiche verifiche degli organi di controllo.
L’ Organizzazione Territoriale dell’AssDi seguì quella dell’Istituto e a seguito di varie acquisizioni di Istituti del Sud, si costituirono le zone Campania, Puglia Nord, Puglia Sud, Calabria, Sicilia e Sardegna arrivando alle attuali 23 zone.
Trattasi di modello organizzativo molto snello, a costi certi per l’azienda, che attualmente si basa esclusivamente sul volontariato.
Ogni Socio, senza vincoli di sorta, può prestare la propria opera a favore dell’ Associazione come semplice collaboratore esterno oppure proporre la propria candidatura per far parte degli Organi Direttivi territoriali o centrali.
Il nome dell’Associazione e’ stato al passo con i cambiamenti della denominazione aziendale mantenendo inalterato l’acronimo “AssDi” che sta per “Associazione Dipendenti”.
Il modello organizzativo dell’AssDi si è rivelato negli anni vincente: l’autonomia gestionale e finanziaria delle Zone Territoriali, sempre garantita dal Direttivo Centrale, ha incrementato il volontariato e fatto lievitare nei Soci un positivo senso di appartenenza all’ Associazione che ha supplito, di fatto, a quello progressivamente indebolitosi verso l’Azienda soggetta di continuo a trasformazioni, integrazioni e fusioni.
La promozione di tante iniziative sul Territorio ha inoltre consentito la salvaguardia delle più nobili tradizioni culturali locali. Anche questo è un titolo di merito per l’AssDi così come va rimarcato l’effetto aggregante assai positivo che le grandi manifestazioni sportive e sociali, organizzate dalla Struttura Centrale, hanno avuto sui Dipendenti della Banca e loro Familiari.
Dal 2004 l’Assdi non ha più ricevuto alcun contributo dall’Azienda che, nel 2015 ha tolto le agibilità di locali e attrezzature per cui, nel Gennaio 2016 l’Assemblea dei soci, convocata presso la Nuova Sede Sociale di Piazza S.Pietro 4 a Vicenza, ha approvato il nuovo Statuto che, al di là di aggiustamenti necessari per l’adeguamento alle leggi , prevede l’ingresso a tutti i cittadini italiani mantenendo comunque la propria collaudata struttura Organizzativa che attualmente consta di un Consiglio Direttivo Centrale (CDC di 29 componenti di cui 23 Presidenti Territoriali); Comitato Esecutivo Centrale (CE) (7 componenti del CDC); n. 3 Sindaci/Revisori di bilancioi; n. 23 Consigli Direttivi Territoriali (componenti eletti dai Soci: n.5 per zone sotto i 1000 soci e n. 9 oltre i 1000).